L’innovazione parte dalle persone, dalle persone giuste. Nord-est Digitale ospita alcune storie di giovani innovatori che possono e vogliono cambiare.
Chi sei?
Sono Daniela, laureata in ingegneria gestionale. Sono una persona attiva e appassionata.
Nel mio ambito lavorativo ho avuto la fortuna di incontrare sia la parte tecnica sia la parte amministrativa e commerciale, conoscendo così realtà diverse che mi hanno insegnato tanto.
Recentemente ho avuto l’opportunità di sviluppare nuove competenze nel utilizzo della grafica 3D e spero di utilizzare quello che ho appreso al più presto.
Cos’è per te l’innovazione?
L’innovazione per me è il passaggio tra passato e futuro. Dico passato perché il presente è già all’insegna dell’innovazione. Dal 1850 in poi l’innovazione ha cambiato la vita quotidiana sotto tutti gli aspetti, ma le sfide che ci attendono sono sempre più numerose, anche a livello globale: ambiente, esaurimento delle risorse naturali, sovrappopolazione. L’innovazione è a mio avviso la nostra migliore opportunità di vincerle.
Come vedi il futuro dell’innovazione nel Nord-est
Nel Nord-est ho visto con gioia tante iniziative per i giovani e per le donne, negli ultimi anni: anche il mercato inizia a rispondere con prontezza ed in modo innovativo. Questo, unito alla proverbiale efficienza, contribuirà a mantenere il Nord-Est a livelli di competitività elevata.
Come vedi il futuro dell’innovazione in Italia?
L’Italia è arrivata su Marte, l’innovazione è parte di essa senza alcun dubbio. Urge però un ulteriore sforzo in termini di stanziamenti, anche pubblici.
Come ti immagini l’Italia tra 20 anni dal punto di vista produttivo e della ricerca?
20 anni . . . sono tanti! Penso che le nuove generazioni si faranno già sentire in tutto questo tempo, ormai l’età in cui i giovani contribuiscono con start-up o idee vincenti si abbassa continuamente. E l’Italia ne avrà sempre più bisogno per promuovere il modo di vivere, l’arte, il design, il gusto, e tutti quegli aspetti che la rendono il paese dove in tanti sognano di vivere.
Ma l’innovazione va di pari passo con la competizione, e l’Italia deve mantenersi agganciata ai migliori.
Quale lavoro ti piacerebbe fare? Dove? In quale paese?
Mi piacerebbe lavorare in un ambito progettuale che unisca innovazione e design, e quale paese migliore dell’Italia per questo connubio?
Quale pensi potrà essere il tuo contributo nell’innovazione?
Penso che l’insieme delle mie esperienze possa aggiungere ad una squadra un moltiplicatore di forza. Il mio approccio sistematico non lascia nulla di intentato.
Conosco più lingue, ed ho vissuto diverse culture: la diversità è una ricchezza che aumenta la nostra capacità di innovare.
Un consiglio per un giovane che deve scegliere tra università e lavoro.
L’importanza dell’università e innegabile. Il mercato del lavoro si orienta sempre di più verso i lavoratori specializzati.
Ma non solo per questa ragione un giovane dovrebbe indirizzarsi verso l’università, nei periodi in cui è difficile trovare un lavoro, come adesso, proseguire con gli studi universitari potrebbe essere un ottima opportunità per sfruttare il proprio tempo in maniera concreta e utile per il proprio futuro.
Oggi abbiamo bisogno di maggiore specializzazione anche nei ruoli che un tempo potevano necessitare solo diploma di scuola superiore.
Penso che ogni giovane dovrebbe rispondere alla domanda se proseguire o no gli studi dopo aver valutato in maniera attenta e critica le proprie aspirazioni per il futuro, gli propri interessi ed il mondo del lavoro.
Daniela Paceagiu si trova all’indirizzo: dana.paceagiu [chiocciola] gmail.com