Giovanni Scrofani è stato nominato membro del Comitato Scientifico dell’Associazione Nord-est Digitale. Giovanni Scrofani (Sito personale/Blog – Facebook – Twitter – Linkedin), nato nel 1974 sviluppa da subito una contraddittoria passione per le cultura digitale e la cultura umanistica, che porterà avanti per tutta la sua vita. Dal 1995 in Italia sbarca in pianta stabile internet. Inizia a frequentare le prime Comunità Online, maturando una vasta conoscenza delle tematiche inerenti hacking, hacktivismo, Cultura Digitale… Vive in modo appassionato la stagione del web 1.0, che rimarrà un momento di presa di coscienza fondamentale sulle tematiche sociali, antropologiche e politiche.
Nel 2000 si laurea in Giurisprudenza presso l’Università La Sapienza di Roma con una tesi sperimentale in Diritto Commerciale e inizia a svolgere dapprima pratica forense di carattere penale e successivamente di tipo civile e amministrativo. Nel 2003 supera l’esame per la professione di Avvocato nella Corte di Appello di Roma.
Sempre nel 2000 inizia a lavorare presso Grandi Stazioni dove attualmente svolge il ruolo di Responsabile del Settore Operativo Rapporti con FS e Controllo Investimenti. In tale ambito ha maturato esperienza come Giurista d’Impresa nelle attività amministrativo contabili connesse allo sviluppo di programmi di investimento misto pubblico/privato. Nel 2010 ha dato vita al Progetto Gilda35 la Comunità Online dei c.d. “Ricercatori”, che attraverso performance dadaiste, provocazioni digitali, vere e proprie indagini 2.0, cerca di far riflettere, con un pizzico di satira, su vizi e virtù dell’odierna cultura digitale. Ha collaborato con Brand Care Magazine e Fanpage, scrivendo articoli e testi didattici su temi legati a diritto e nuove tecnologie e netnografia.
È membro attivo dell’Associazione Indigeni Digitali, che “promuove il confronto e il dibattito sugli aspetti innovativi, creativi ed evolutivi della Società italiana, con particolare riguardo ai sistemi di comunicazione, alla tecnologia, alla gestione, produzione di beni e servizi nel settore pubblico e privato al fine di individuare soluzioni che possano anche contribuire allo sviluppo dell’Italia” (art. 2 Statuto).